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L'Anima e lo specchio del lago
Calogero Drago, classe 1938, è uno di quei personaggi
che mescolano la bizzarria dell'artista "puro" al rigore tecnico
e all'amore incondizionato per il suo lavoro. Uno che concepisce l'Arte
fine a se stessa, come catarsi, come passione, una sorta di "fuoco
sacro".
Una razza di artisti ormai in estinzione in un'epoca
che vede l'arte destinata a farsi sempre più profitto invece che opera
bastante a sé, all'espressione più intima dell'animo di chi crea.
La sua è una pittura figurativa, ma soprattutto
emotiva, perché, racconta egli stesso, "sente" il colore da
quando aveva sei anni ed è da quella giovane età che iniziò a prendere
in mano il pennello. Scoprì una passione. Una passione travolgente che,
da allora, non ha mai più voluto abbandonarlo.
Il suo soggetto prediletto è il lago di Como, di cui
è innamorato perdutamente, e che nel corso degli anni ha riproposto in
diverse varianti.
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